Nomina dei rappresentanti della popolazione della Montagna di Seravezza: la Regione tira dritto sulle autocandidature e l’estrazione a sorte. Comunicato stampa del C.I.P.I.T

Nonostante la ferma opposizione formulata dal nostro Comitato Indipendente per la Trasparenza, l’Informazione e la Partecipazione di  Seravezza la Regione non cambia idea e procede nell’applicazione letterale del Regio Decreto 332 del 1928. Per portare una rappresentanza dei cittadini alla Corte d’Appello di Roma Sezione Speciale Usi Civici che sta discutendo della rinuncia da parte del Comune della natura collettiva di vasti appezzamenti del Monte Altissimo e del Monte Pelato si procederà a delle autocandidature.

Chi intendesse rappresentare la frazione dove risiede innanzi ai giudici dovrà presentare entro il 10 gennaio del 2025 la propria candidatura alla Regione. Le condizioni sono aver conseguito almeno la licenza media, essere residenti nella frazione interessata stabilmente da almeno 5 anni, avere più di 18 anni ed il godimento dei diritti civili e politici, non ricoprire e non aver ricoperto cariche elettive nel Comune di Seravezza negli ultimi 5 anni, non avere cause di ineleggibilità e/o incompatibilità alle cariche pubbliche e ai pubblici uffici. Per ogni singola frazione poi la Regione procederà ad un sorteggio tra i vari volontari.

Si tratta di una decisione che ha dello stupefacente – sostiene Rosario Brillante di CIPIT – ma che nella sostanza, a nostro modo di vedere,  produce l’effetto che, stando a questo passaggio,  a decidere se riconoscere o meno Henraux Spa proprietaria delle montagne non saranno i cittadini che nel precedente tentativo risposero di no. Hanno dovuto elaborare un regolamento ad hoc, visto che né in epoca fascista e tantomeno in quella repubblicana esiste applicazione del Decreto del Re Vittorio Emanuele terzo.

Ribadiamo che a nostro modo di vedere l’applicazione di un Regio Decreto non può essere interpretata quale norma a se stante ma va ricondotta alle leggi della Repubblica Italiana e della Regione Toscana. Da parte nostra restiamo in attesa della risposta che alle nostre argomentazioni riteniamo sia dovuta dal Presidente Giani e dall’Avvocatura della Regione. Risposte che se non date ci metteranno nell’obbligo di cercale altrove. A questo punto ci chiediamo chi se la sentirà e per fare cosa, tra gli oltre 1000 maggiorenni dei paesi montani, di poter rappresentare i propri paesani.

Noi eravamo, siamo e continueremo a batterci affinché siano i cittadini aventi diritti storici naturali e residenti nei paesi montani a votare se cedere o meno il patrimonio dei loro avi ad una società per azioni. I soldi, che siano € 80.000 come proposto dalla Giunta Tarabella o € 1.000.000 come propone la Giunta Alessandrini o anche di più per tentare di dare un contentino a tutti vanno e vengono: le montagne no.

C.I.P.I.T. (Comitato Indipendente per la Trasparenza, l’Informazione e la Partecipazione)

Il Presidente- Rosario Brillante

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