TUTTOLOGO O TOP MANAGER?

E MIRACOLO FU!

“VUOLSI COSI’ COLA’ DOVE SI PUOTE CIO’ CHE SI VUOLE E PIU’ NON DIMANDARE”

Era forse la strada più facile quella della Fondazione Festival Pucciniano di proprietà del Comune di Viareggio: niente trattative, nessun passaggio preventivo, nessuna difficoltà a far cessare l’esperienza del dott Ficacci peraltro dopo un anno definito dal Sindaco di grande successo! Forse, azzardiamo noi malevolmente, è stato troppo bravo ed anche molto presente in teatro e a Torre del Lago- così si mormora in giro- che era meglio sostituirlo prima che potesse oscurare tutti gli altri.

Negli scorsi anni l’avv. Miracolo è stato proposto dal Sindaco di Viareggio, che ne ha magnificato le infinite e poliedriche competenze-esperto di parchi e verde pubblico, di porti e attività marittime- per la presidenza di vari enti dove però i soggetti erano plurimi e quindi, guarda caso o guarda le discriminazioni cattive verso i capaci, senza portare a casa nessun risultato positivo.   E così, prima della fine legislatura, gli si è trovata una sistemazione senza colpo ferire. Come il Numero Uno del Gruppo TNT di Alan Ford, Miracolo può vantare di essere stato fin da ragazzo anche esperto in canto e organizzazione di spettacoli lirici. Qualcuno tra i suoi supporters ha scritto su Fb che l’“ha sempre visto in teatro a Torre del Lago” e questo, acuta valutazione invero, è sicuramente un elemento qualificante e rilevante di un curriculum vitae adeguato alla candidatura a Presidente del Festival Pucciniano.  

Il Festival, accantonata la superlativa fase del Ficacci si prepara quindi ad un’altra esperienza tutta da scoprire.  Da molti anni però, purtroppo, non c’è più un Festival Puccini: al suo posto una stagione lirica minore anche se beneficia, immeritatamente, di finanziamenti notevoli come presunto e sedicente festival d’autore. Negli ultimi 14 anni, escluso il 2024, l’anno del centenario, il Festival mancando di una minima programmazione ha puntato tutto sulle opere di cassetta proponendo ininterrottamente o quasi Butterfly, Bohéme, Tosca e Turandot. Solo 3 volte Manon Lescaut, solo 2 volte Fanciulla del West e la Rondine e in una manciata di mano quelle del Trittico….Ma lo chiamano Festival! Se oggi a Lucca si parla esplicitamente di creare eventi fissiun novembre pucciniano o sarebbe bello avere a Lucca un festival annuale dedicato a Puccini perché Lucca può permettersi di creare un evento del genere, poche città sono uniche come la nostra…” è proprio perché un vero Festival a Torre del Lago è di là da venire.  

Senza una originalità e una fisionomia propria nei luoghi più’ cari e amati da Giacomo Puccini siamo al trito o, quando va meglio, alla consuetudine turistica! Puccini viene rappresentato in tutto il mondo e a Torre del Lago avremmo bisogno di qualcosa di significativo, di un Puccini che si fa conoscere integralmente, che si rappresenta con grande qualità, con spettacoli di repertorio, cercando di avvicinarci a quello che lui vedeva e voleva vedere nei suoi drammi, a come presenziando alle prove personalmente voleva che fossero rappresentati; un Puccini da studiare e approfondire, da riscoprirne la modernità, da irradiare in tutta Viareggio e in Versilia, da coinvolgere tutto l’ambiente pucciniano dell’intera provincia. E guarda caso chi si inserisce in questo confronto a distanza e in remoto è proprio l’ex di Torre del Lago, il maestro Veronesi!  

Ma il Sindaco Del Ghingaro ci ha rassicurato dicendo che ha già “immaginato un futuro per i luoghi che parlano del Maestro”… E questa è una notizia bella ed entusiasmante: visto il precedente- il brutale assassinio della piazza storica del Belvedere sostituita dalla americaneggiante New Miami Beach   proprio nell’anno del centenario della morte di Puccini- siamo sicuri che verremo estasiati dalle geniali fantasie di bellezza del nostro modesto, misurato e democratico primo cittadino. Purtroppo il sedicente Festival, dai suoi obiettivi fondanti ha deragliato da anni portandosi dietro però una struttura nel frattempo cresciuta, sovradimensionata, con figure dirigenziali e apicali forse inutili e non necessarie ma comunque, almeno fino ad oggi, intoccabili, intramontabili e insostituibili. Senza un direttore artistico di grande spessore pucciniano un Festival a lui dedicato e un progetto internazionale specifico non potrà mai decollare!

Ci siamo però accontentati del Veronesi che ha occupato quella poltrona e poi quella di direttore musicale per circa 25 anni passando indenne tra sostegni politici che sono andati dall’estrema sinistra fino all’ estrema destra, ivi compreso l’innamoramento con attuale sindaco: un lungo flirt politico-culturale e poi una luna di miele durata fino alla Tosca di Zorro.  Ci si ricorda ancora quando ad una prima d’apertura della stagione il direttore sospese l’inizio dell’opera e, come di solito accade nei grandi teatri e non alle feste del brigidino o dei leccalecca, pronunziò un  discorso di solidarietà con il Sindaco:  stante i ricorsi sulle elezioni infatti era stato sospeso da una sentenza e sostituito da un Commissario Prefettizio… Qual dannata provocazione …Qual snaturato arbitrio contro quell’anima pia!  

Riprendiamo il discorso  sul sedicente Festival: anni ed anni di rappresentazioni scadenti, di spettacoli spesso ordinari senza adeguata preparazione, giri  e rigiri di rapporti e di scambi ,  per essere buoni  a livelli alquanto mediocri , spesso di bassa lega tra teatri e cantanti; l’attuale Direttore generale Franco Moretti, abbiamo appreso dalla stampa, è divenuto anche autorevole rappresentante della Fondazione nicaraguense  Incanto presieduta dal figlio del dittatore Ortega : ancora non è dato sapere se in rappresentanza di se stesso o della Fondazione o del Comune o di chi altro. E che dire dell’addetta stampa nominata a tempo indeterminato…  anzi a  vita  come una emerita senatrice della Repubblica?

Abbiamo talora la sensazione che agiscano fuori dalle logiche, anche da quelle peggiori della politica e degli affari, interlocutori invisibili, argomenti di per sé scollegati e di cui è difficile capirne le finalità ed il raccordo tra l’uno e l’altro e soprattutto dove si voglia arrivare, dove si voglia andare a parare : articoli sul concorso per il rinnovo del direttore generale che viene ritirato dal sito; denunce sui siti internet e poi alla magistratura di cittadini ,oggi operanti nel campo finanziario e ieri impegnati anche nella politica locale,  sui rapporti del Festival e del Comune di Viareggio con un Paese messo all’indice dall’Ue e su una recente visita in Nicaragua dell’assessore Alberigi assieme  al Direttore Generale Moretti; l’improvvisa e inattesa nomina del nuovo Presidente del Festival avvenuta come è stato detto o fatto intendere senza una preventiva condivisione con gli altri assessori. A quali input rispondono queste e altre notizie o prese di posizione ? Sono tra loro collegate o ricollegabili?  Per quali strategie politiche e culturali? Non è che dietro il sipario, ben nascosta agli spettatori, si sta svolgendo una lotta di potere, con ritorsioni e contro ritorsioni? Fantasia? Perché prima di cambiare il presidente non si è avviata una pubblica riflessione sulle prospettive, sul che fare in futuro del Festival dopo il centenario, magari per chiarire aspetti o vicende rimaste indecifrate a mezz’aria, compreso le ragioni dell’accantonamento del dottor Ficacci,  in carica da poco più di un anno?

Noi non siamo pregiudiziali e quindi come sempre, prima di dare un compiuto giudizio verificheremo le scelte, i programmi, le direttrici che il nuovo presidente avv. Miracolo intenderà seguire e che, ne siamo certi, esporrà pubblicamente, magari in un Consiglio Comunale dedicato proprio al Festival e alle sue prospettive e in tempi raccordati con la modernità dell’epoca dell’interconnessione. Senza un taglio netto con il passato però, e la riprogettazione totale ed ex-novo del festival a partire da un sostanziale azzeramento, dalla ricerca di un nuovo rapporto, oltre quelli esistenti meramente economici, con la regione Toscana e la Provincia di Lucca (all’inizio della creazione del festival erano direttamente coinvolti) ogni tentativo è destinato a chiudersi senza successo e naufragare nel continuismo di una struttura che oramai produce solo se stessa.

Vedremo se i miracoli son Miracolo o se prevarrà la logica del Sindaco padre padrone, inesperto di quasi tutto ma con la bacchetta del comando e del potere nelle mani, allergico integrale a qualsiasi pensiero autonomo e al confronto: non tollera infatti collaboratori ma solo pedissequi e obbedienti. Qualcuno che lo conosce bene, meglio di noi, ha rivelato recentemente “ ..blocca persone sui social( ovvero chi ne critica l’operato), impedendo loro di commentare e dire la propria…. proibisce ad Assessori e Consiglieri Comunali di partecipare ad iniziative pubbliche e istituzionali a cui l’Amministrazione viene invitata se non compiacenti con la stessa… non ci crederete ma a Viareggio succede proprio questo”. Non sono parole dei soliti criticoni, dei politicanti del passato, degli ammalati di ideologia che non vedono le bellezze di questo grande sindaco che tutta Europa ormai c’invidia … ma che dico anche dal Giappone e dall’Australia è richiesto a furor di popolo e già si preparano liste civiche di geishe e di canguri per sostenerlo!

A proposito di sedute spiritiche: Assessora alla cultura se ci sei batti un colpo! Ehi ragazzi… un po’ di pazienza perdio, uno spirito leggiero  ha bisogno di tempo per palesarsi ma vedrai…vedrai …. un bel dì la vedremo…..

L’Avv Miracolo che è grande esperto di lirica e frequentatore di teatri, di tanto in tanto, tra un’udienza, o una riunione del Cda e l’altra, per stemperare le tensioni, il nervosismo e per non mordersi le labbra, ne siamo più che certi, lo vedremo calarsi nella parte di fra Melitone e canterà, sì canterà ma solo   sottovoce, quasi in falsetto perché nessuno possa sentirlo o registrarlo… che’ la vendetta sarebbe tremenda: “Oh Qual boria!  Qual boria!….”

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