Questa sera in Municipio incontro con la cittadinanza
Quindici nuove aree di ricerca sulle quali potrebbero essere installati impianti di telefonia mobile. È questo l’argomento centrale dell’incontro con la cittadinanza che il Comune di Camaiore ha promosso in Palazzo comunale (questa sera dalle 21) dal titolo “Aggiornamento annuale del Programma comunale degli impianti”. Le zone individuate dall’amministrazione comunale coprono tutto il territorio comunale, dal litorale a Capezzano Pianore, fino al centro storico e la zona collinare dove in passato ci sono stati molte richieste per un intervento che fornisse a determinate località (per esempio Fibbialla) una linea telefonica senza particolari problemi. Un tema, quello delle antenne, che però ha suscitato spesso anche polemiche tra i cittadini. Per tutti i 15 punti individuati si parla di impianti di telefonia mobile. Ma «ce ne possono essere anche meno, 12 o 13» afferma l’assessore all’urbanistica di Camaiore, Iacopo Menchetti, interpellato dal Tirreno. «Si tratta di un incontro informativo che riguarda la proposta di aggiornamento del Programma comunale degli impianti di radiofrequenza», spiega Menchetti, «in attuazione alla legge regionale che ci consente di fare un programma che selezioni e contenga il numero dei nuovi impianti installabili. È uno strumento di partecipazione e informazione preventiva. Ci sono delle possibili aree preferenziali rispetto alle richieste che ci sono pervenute dai gestori».
Nello specifico, le zone individuate sul territorio comunale sono diverse. Ma «la loro divulgazioni e pubblicazione avverrà solo dopo il consiglio comunale che si terrà verso la fine di aprile o i primi di maggio». Un appuntamento che fa parte di un iter amministrativo che si articola in principalmente in due fasi: l’individuazione dei gestori di aree di ricerca e le comunicazioni del caso, le valutazioni comunali e il passaggio in consiglio comunale. Ma, quindi ci saranno sicuramente nuove installazioni di antenne su Camaiore? Non proprio, perché queste nuove aree individuate sono quelle dove solo teoricamente possono sorgere nuove strutture. Non vi è una certezza, insomma. Il numero delle zone «è molto inferiore», spiega Menchetti, «rispetto alle richieste pervenute dai gestori. I quali avevano chiesto 39 nuove aree di ricerca. Noi, invece, indichiamo soltanto 15 aree preferenziali e secondo criteri di localizzazione precisi:
- la distanza dai siti sensibili
- la prevalenza delle proprietà comunali
- la presenza di impianti già esistenti su aree di proprietà comunali eccetera
«Ci sono anche diverse frazioni collinari che indichiamo per avere una copertura». Per i paesi collinari c’è un’altra novità, ovvero «fare in modo di superare delle localizzazioni impattanti. Quindi si evita di far tirare su pali accanto alle case, ma si utilizzano delle strutture esistenti, come ad esempio i campanili, per ospitare gli impianti di radiofrequenze». Una decisione che l’amministrazione comunale ha preso lo scorso ottobre.