LA DISTRUZIONE DEL PIZZO DI FALCOVAIA, IL MANCATO RISPETTO DEGLI ACCORDI Valutazioni critiche nei confronti del Sindacato di Rosario Brillante

GLI ACCORDI DIMENTICATI E LA RIDUZIONE DELL’OCCUPAZIONE A FRONTE DELLA CRESCITA DELL’ESTRAZIONE NON HANNO INSEGNATO NIENTE AL SINDACATO.  Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Rosario Brillante.

Leggendo le esultanti  dichiarazioni della CGIL viene automatico pensare all’inapplicato Protocollo d’Intesa che ha portato all’abbattimento del Pizzo di Falvovaia. Non c’è stata nessuna filiera corta ma la vendita dei grezzi si è incrementata; il marmo estratto non solo non è sottoposto a controllo della sua reale destinazione finale ma neppure pesato a fini fiscali locali; non è aumentata l’occupazione ( anzi quella locale è stata volutamente emarginata proprio perché sindacalizzata); il ciclo produttivo aziendale spezzettato con appalti interni. Parlano di equilibrio con la tutela ambientale ? Dimenticano le diverse sanzioni alla quale l’Henraux spa si è dovuta assoggettare per mancato rispetto delle prescrizioni.

Ed anche dell’ultima ricevuta per estrazione abusiva di circa 13/ 15.000 metri cubi di marmo (dati ufficiali del provvedimento emesso dal Parco delle Apuane, corrispondenti a non meno di 40, forse 50.000 tonnellate) alla Cava Macchietta per la quale ha pagato la modica cifra di € 50.000 ( 1 euro a tonnellata) e proposto di chiedere la galleria abusiva con un muro.

Non ho sentito o letto nessuna condanna di questo fatto gravissimo da parte della CGIL. Siamo brutti e cattivi se riteniamo nostro malgrado che riteniamo questo modo di fare Sindacato poco affidabile e inadatto a prospettare una visione del futuro del nostro territorio? Di sicuro lo riteniamo incapace di confrontarsi, visto che non ha preso in nessun carico la richiesta di incontro avanzata da ambientalisti e comitati civici. Ciò che viene promosso è un accordo iniquo, che non garantisce altri se non il privato e che dispiegherà i suoi effetti negativi nel prossimo futuro. Tutto ciò nel mentre un’altra soluzione, mai presa in considerazione, era possibile. La rinuncia contestuale dell’Henraux spa alla rivendicazione della proprietà e del Comune alla rivalsa sugli usi civici. La chiusura del contenzioso con la cessione dei terreni al demanio civico in cambio di un’equa locazione delle aree di cava garantita nel tempo. Alla politica locale e regionale è mancata la volontà. Non se ne dolga il Sindacato se gli segnaliamo che a loro è mancata la capacità e, purtroppo, anche la forza di indicare ai lavoratori e alle Istituzioni una prospettiva diversa. 

Quella che si annuncia è una inaccettabile e immane distruzione delle Alpi Apuane meridionali nella certezza che quanto sottratto alle montagne non verrà restituito alla collettività. 

Se il Sindacato dimostrerà, da qui in avanti, che ciò non avverrà saremo i primi lieti di potergli rendere almeno questa volta onore.

Rosario Brillante

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