BRUTTI SPORCHI E CATTIVI

Brutti sporchi e cattivi”. Si intitolava così uno dei più famosi film di Ettore Scola e probabilmente così l’attuale sindaco di Viareggio giudica i familiari delle vittime della strage alla stazione ferroviaria e le migliaia di viareggini,e non solo, che ogni anno partecipano, nonostante il tempo che passa, alla manifestazione del 29 giugno.
Non si capisce il motivo di questa ripetuta allergia riguardo ad una associazione, ad una manifestazione civile, ad un pezzo consistente della città. Antipatia personale? O forse sono colpevoli del reato di lesa maestà, per essersi permessi in passato di criticare legittimamente scelte e comportamenti del Sindaco e della sua amministrazione?


Ritengo che ci siano degli appuntamenti in cui un amministratore pubblico, soprattutto un Sindaco, debba essere tassativamente presente per rappresentare la città, per portare la solidarietà e la vicinanza della comunità che amministra, per interpretare il dolore di tante famiglie che hanno perso i propri cari e che da anni chiedono giustizia.
Il 29 giugno a Viareggio, e’ una di quelle date a cui non si può mancare. Non ci sono scuse. E non ha la stessa valenza la partecipazione di assessori comunali.
Diventa allora legittimo interpretare l’assenza del Sindaco come una scelta pavida, per timore di qualche contestazione o peggio ancora di non essere in grado di capire il legame profondo della città, con i familiari delle vittime, con il ricordo di quel maledetto 29 giugno di 14 anni fa.
Nessuna empatia, nessuna connessione sentimentale.
Sicuramente il Sindaco, ed il cerchio magico dei suoi collaboratori, pensano che passerà in cavalleria anche questo 29 giugno e tra poche settimane ci saremo dimenticati di questa grave assenza.
Può essere. Io continuo a pensare invece che un buon Sindaco dovrebbe essere orgoglioso di vedere migliaia di suoi cittadini che sfilano in silenzio per le strade uniti da una parola d’ordine ” per non dimenticare il 29 giugno 2009″ ed essere fiero di camminare in mezzo a loro. Ci sono dei momenti in cui bisognerebbe usare l’intelligenza per capire quando vadano lasciate da parte supponenza e arroganza e privilegiare invece valori quali l’umiltà e l’umanità.
Ma bisogna appunto esserne capaci e possedere tali doti!

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