IL CAOS VERSILIESE E IL FILO D’ARIANNA DEL SINDACO MARCELLO PIERUCCI! Ripartire dai problemi guardando al futuro

Marcello Pierucci, il Sindaco di Camaiore, ha riproposto recentemente la necessità in Versilia di stendere ponti…  perché c’è bisogno di unione : così ha scritto in un  suo post.

Come non condividere questa necessità, quella che in altri momenti avremmo definito un’ovvietà. Di questa esigenza si cominciò a parlare alla fine negli anni 60 di fronte a quelli che allora erano avvertiti come cambiamenti epocali: modelli di vita, una spinta prorompente delle classi lavoratrici a conquistare il diritto allo svago e al divertimento.

La Versilia poteva vantare risorse che, se messe insieme e confezionate come un piatto di un Master Chef, avrebbero potuto costituire una potente miscela attrattiva e prevedere nel tempo un’occasione formidabile di rinnovamento, trasformazione e sviluppo. Non era difficile capirlo ma le rotte per camminare in quella direzione si sono sempre rivelate impraticabili. La politica c’entra e accomuna intere generazioni di amministratori -dal centro alla destra alla sinistra- che hanno caratterizzato la vita politica ed istituzionale tra gli anni 60 e oggi. Ma la politica non può essere la sola imputata sul banco degli accusati.

Certo oggi è ancora più difficile: cessate le ideologie, i partiti si sono ridotti a macchine personalizzate e le elezioni sono il magnete che tiene legate le sorti dei versiliesi alle esigenze immediate e passeggere degli uomini politici, in una cornice di una grande liquidità. Contano di più le risse, il distinguersi e rendersi visibili dagli altri per guadagnare o non perdere consensi, piuttosto che costruire e prospettare idee e progetti per di futuro.

Anche gli strati sociali e le popolazioni locali hanno le loro colpe: proprio per essersi appiattiti anch’essi e appiccicati come sanguisughe al giorno per giorno, desiderosi di far fruttare il più possibile le loro piccole o grandi rendite e senza curarsi troppo di guardare agli interessi dei propri nipotini o delle generazioni future.

La Versilia oggi si può sostanzialmente definire un territorio dove anarchia e corporativismi convivono, felicemente benedetti dagli amministratori che pensano a come farsi rieleggere o come passare ad altri incarichi. Così facendo ogni comune vive come un comunello autarchico e pensa, quando ci riesce e con le sue modalità, a come dare soddisfazione alle esigenze dei locali: piscine, campi sportivi, viabilità nelle cerchia del territorio senza curarsi di ciò che vi sta intorno, le imprese che fanno attività, i negozi e la distribuzione, le esigenze dei turisti che frequentano la zona e, ovviamente, degli operatori che ci lavorano.

Del resto l’urbanizzazione è cresciuta selvaggiamente e la densità di abitanti per metro quadrato è a livelli impressionanti, mentre l’ambiente si trova in uno stato di grande malessere: oltre all’incuria locale i cambi di clima e le attuali piaghe del riscaldamento fanno il resto.

Ma il Sindaco Pierucci ha ragione: abbiamo il dovere di lavorare su una nuova prospettiva. Le risorse ci sono e sarebbero un tesoro inestimabile se potessero fare sinergie positive.

Da dove ripartire dunque? Innanzitutto dall’unica cosa di carattere veramente versiliese: l’Ospedale e l’organizzazione sanitaria. Il Covid, la riduzione delle risorse e anche aspetti di mala gestione ne hanno fiaccato il ruolo e la funzionalità: per ripartire dunque sul piede giusto a nostro avviso, il problema prioritario è come migliorare, qualificare e rendere efficientissimi i suoi servizi, quelli dell’Ospedale Versilia e quelli delle strutture collegate nel territorio. Ciò è indispensabile per rispondere alle esigenze primarie di tutela della salute delle popolazioni locali, per fronteggiare adeguatamente il sovraccarico di turismo che si riversa nelle nostre zione.

Senza riproporre nell’immediato grandi scatoloni o cose anche di per sé giuste ma al momento non realizzabili, si dovrebbe cominciare a decidere come coordinare le politiche amministrative del turismo, come creare una cabina di regia funzionale per la promozione verificando seriamente le attuali esperienze che non pare siano riuscite e riescano a introdurre e praticare innovazioni e novità.

In secondo luogo a decidere d’intesa, raccordando esigenze diverse, come tutelare, proteggere e migliorare tutto il patrimonio ambientale che ci rimane: pinete, parchi, mobilità leggera, sistema d’irrigazione e drenaggi, un migliore utilizzo delle acque, la bonifica del lago, un grande e coordinato progetto di ripiantumazione di alberi studiato con l’ausilio di tecnici e professionisti qualificati e mettendo insieme enti e strutture regionali, provinciali e locali ( Parchi, enti di bonifica, consorzi, categorie ); una riorganizzazione della viabilità di collegamento lungo le principali dorsali longitudinali e lungo le dorsali mare monti.

Si potrebbe tentare di riprendere il discorso sui beni culturali più rilevanti, sui patrimoni artistici e su come farli interagire tra loro, coordinando le politiche su obiettivi comuni. Si potrebbe favorire un collegamento tra le varie polizie municipali coordinando la loro azione secondo obiettivi comuni e condivisi.

Siamo convinti che muoversi in queste direzioni sarebbe uno sforzo ripagato nel medio periodo anche dal punto di vista elettorale, ma soprattutto potrebbe essere utilissimo per cominciare ad individuare le direttrici e i brand su cui ricollocare la Versilia nel prossimo futuro garantendo una prospettiva più avanzata, con ricadute su tutto il territorio e con benefici per tutte le categorie e per tutti i soggetti sociali.

Come in altre situazioni il diagramma piatto delle forze si può rompere solo se qualche soggetto decide di mettersi in movimento e comincia a riaggregare le forze diversamente. Se Marcello Pierucci si mette al lavoro, oltre l’occasionalità della importante iniziativa sul lungomare di Lido di Camaiore da cui è partita la sua riflessione, e comincerà a creare occasioni di riflessione comune tra i colleghi amministratori degli altri comuni, affrontando i problemi di cui abbiamo sopra accennato farà un passo importante nella direzione giusta e sicuramente avrà tutto il nostro sostegno e apporto e, ne siamo certi, quello di molte organizzazioni economiche e sociali del territorio e di moltissime associazioni che operano nei settori sociali, assistenziali e del volontariato.

E’ importante riportare in primo piano i problemi e i progetti e su quelli verificare le disponibilità reali del tessuto istituzionale, sociale e civile della Versilia.

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