Ciò che di più folle può fare l’uomo è una guerra. Qualcosa di più folle di una guerra è un’altra guerra. Ogni volta che sento venti di conflitti nel mondo penso che l’umanità ha perso di nuovo il senno, ossia la possibilità di confrontarsi, di discutere di ragionare e di trovare soluzioni nell’interesse di tutti.
Quando passa alle vie di fatto l’uomo perde la ragione perché fa prendere il sopravvento all’arroganza, alla prepotenza e al desiderio di prevalere attraverso la forza e non si impegna a trovare gli argomenti e le mediazioni per mantenere la pace. Sembra quasi che l’uomo abbia sempre necessità di avere un nemico da combattere al punto che se non ce l’ha se lo crea: “L’impero del male”. Già il male e il bene, Il male sono sempre gli altri e noi siamo sempre il bene. Ma anche per gli altri è la stessa cosa: noi siamo il male e loro il bene.
Certo è che per tenere unita una comunità, un’alleanza, o meglio qualcuno, pare che sia conveniente avere un nemico comune da combattere o da cui difendersi altrimeni non sappiamo convivere. Questi presupposti portano a contraddizioni evidenti che vengono accettate da tutti. Una di queste è che per perseguire la pace addirittura è necessario prepararci alla guerra.
Più siamo armati e possediamo armi sempre più distruttive, meno vi è il rischio di venire attaccati e invasi dal nemico che di volta in volta individuiamo. Quindi passa il concetto che più siamo armati più staremo in pace. Pura illusione.
Purtroppo l’esperienza ci insegna che non è così. Infatti sembra quasi che quando gli arsenali sono pieni vi è sempre qualcuno che vuole svuotarli, magari per far posto a armamenti nuovi e più potenti. É vero faccio parte di coloro che pensano che la pace si ottiene se bandiamo le armi e se abbattiamo le frontiere. Le alleanze militari, anche quelle che vengono fatte con l’intento della difesa, sono pericolose perché creano blocchi contrapposti col rischio che prima o poi vogliano dimostrare di essere più forti di quello rivale.
In questi giorni sentiamo nei telegiornali citare le “armi da difesa” come se ci fossero bombe per difendere e bombe per attaccare. Ho imparato qualcosa di nuovo perché ho sempre creduto che le bombe siano solo per distruggere e causare morti. Parlare di armi di difesa è pura ipocrisia, parliamo di armi e basta.
Ci hanno parlato di bombe intelligenti che non colpiscono ospedali, scuole e civili abitazioni. Ogni volta che c’è una guerra i bollettini parlano di vecchi, bambini, donne e civili morti in gran numero nettamente speriore a quello dei militari. Ospedali, civili abitazioni e scuole distrutte in numero considerevolmente maggiore di quello delle postazioni e basi militari. Forse tanto intelligenti queste bombe non sono.
In ogni guerra il prezzo più alto lo pagano le popolazioni civili. Non meravigliamoci quando vediamo certe immagini oppure di fronte alle vittime innocenti. La guerra è questa e le politiche che la causano sono le responsabili di queste stragi.
Preferirei allenze per eliminare la povertà o per salvaguardare l’ambiente, insomma per proteggere ciò che abbiamo e non per distruggerlo. Mi piacerebbe molto un’alleanza tra le super potenze per eliminare tutte le armi di distruzione di massa e non.
É utopia? Sicuramente si. Ho sempre paragonato l’utopia a un sogno molto bello che rappresenta le fantasie e i desideri migliori dell’uomo. Grazie ai sogni l’umanità ha fatto i più grandi progressi scientifici e sociali. Dopo una guerra non vi sono vincitori e vinti vi sono solo sconfitti e i contendenti si portano dentro odi e contenziosi che saranno metabolizzati solo dopo tanto tempo e forse mai.
Molto spesso sento dire che vi sono guerre giuste. Io mi domando giuste per chi? Per chi vi specula sopra? Per chi guadagna con la vendita delle armi o per chi trarrà benefici economici dalla ricostruzione? Non saranno certamente giuste per i caduti e le loro famiglie ne tanto meno per tutti quelli che affronteranno gli stenti e i sacrifici per sopravvivere dopo gli orrori della guerra. Chi è scappato dai bombardamenti e dalle stragi, chi non trovava da mangiare per se e per i propri figli non credo che abbia ritenuto che la guerra che stava subendo fosse giusta.
Sembra che l’umanità non abbia imparato dai propri errori del passato. La guerra porta solo macerie da rimuovere, lutti da superare, disperazione e odio che può essere prodromo di altre guerre.
Ansia, depressione, angoscia, disperazione e altri patologie sono le conseguenze che si riscontrano nei profughi che sono riusciti a fuggire dai conflitti. Avranno bisogno di sostegno psicologico per molto tempo. Passerà molto tempo per superare gli shock che le bombe intelligenti gli hanno procurato.
In questi giorni nel mio studio di psicoterapeuta ho visto persone afflitte da ansia, panico, depressione e disturbi del sonno causati dalle immagini dei combattimenti e dalle notizie che giungono sul conflitto tra Russia e Ucraina. Molti commentatori e politici sostengono che la vicinanza del conflitto ci potrebbe coinvolgere. Tutto ciò alimenta il disagio e la paura.
Tutto questo deve finire e gli uomini devono ricordarsi di far uso della ragione.
Armiamoci di sana utopia e ripudiamo la guerra. Non smettiamo di avere fiducia. E, ancora di più, continuiamo a sperare in un mondo migliore.
di Riccardo Domenici