ADDIO SOGNI DI GLORIA
“Quando, ragazzi felici, andavamo alla scuola
Con la cartella a tracolla ed in tasca la mela
Per il futuro avevamo un vestito di gala
Quante speranze di gloria, di celebrità
Ma inesorabile il tempo tracciava il cammino
E a testa china anneghiamo nel nostro destino
Addio, sogni di gloria
Addio, castelli in aria
Guardo con sordo rancore la mia scrivania
Cerco scacciare, ma invano, la monotonia”
….dal testo della canzone ‘Addio, sogni di Gloria’ (autori: Carlo Innocenti e Marcella Rivi)
È così per il povero Sindaco di Viareggio: costretto a rampicarsi sugli specchi per nascondere il vuoto e la pochezza culturale, politica, amministrativa della sua Giunta comunale e della sua maggioranza. In questo secondo mandato per coprire lo scarso e inesistente rapporto con la città e con le sue articolazioni sociali e civili si è fatto ricorso a continui, sgangherati e goffi coup de theatre.
Ormai non passa giorno che l’accesso alla ribalta e alle cronache mondane sia conquistato per cose negative. Che quest’ultime siano dovute a progetti improponibili, come lo sradicamento degli ambienti e della storia pucciniana, non ha molta importanza: il fine, in fondo, giustifica il mezzo.
Che dopo nove anni di amministrazione che si richiama al civismo- di esso ormai c’è ben poco per non dire niente –ci si ricordi del Belvedere Puccini e con quel devastante progetto presentato è davvero una barzelletta. Da molto tempo- sicuramente durante tutti gli anni delle amministrazioni Del Ghingaro- i turisti che visitano la Villa del Maestro o che si recano a teatro trovano davanti ai loro occhi un indecoroso spettacolo, a partire dal totem pubblicitario del Comune davanti alla casa del Maestro. Incuria ovunque, edifici comunali lasciati nell’ abbandono completo, senza il nessun minimo intervento di risistemazione, di ristrutturazione, di imbiancatura, case private lasciate deperire senza intimazioni alle proprietà : davanti a Villa Puccini c’è una desolazione drammatica e colpevole. Incredibile ma vero!
Che poi per rimettere a posto, risistemare e dare decoro a quei luoghi ci si lanci in una impresa sconvolgente e culturalmente riprovevole è davvero sorprendente. Che il Sindaco Del Ghingaro perseveri con rinciprignita impuntatura a sostenere tesi bislacche e a non tener conto della storia, della genesi e del pregio assoluto dei patrimoni pucciniani, artistici e naturali per eccellenza, conferma purtroppo i negativi giudizi precedenti. Tant’è!
Comunque è riuscito di nuovo ad assurgere alle cronache e questo è ciò che più gli importa! E di fronte all’assoluta pregnanza degli argomenti contro la violazione del patrimonio storico pucciniano, come il progetto del Belvedere Miamibeach, ora la butta in politica e nel vittimismo: la solita congiura dei comitati del no, dei viareggini che amano distruggere tutto e non costruire niente, disfattisti e autolesionisti.
Argomenti che in sostanza denotano il tipo di approccio alla città: ai suoi valori, alla sua storia e alle sue tradizioni più tipiche e originali. Tutta paccottiglia da cui liberarsi prima possibile, compreso quel Belvedere progettato dopo la morte di Giacomo Puccini che, nel corso di quasi un secolo è diventato cornice artistica e storica, culla delle spoglie del musicista, sede delle prime rappresentazioni delle sue opere.
Che si rischi di perdere un’occasione e importanti i finanziamenti per questa assurda scommessa è altrettanto riprovevole. Tra poco scadrà il suo mandato: potrà dire che tanti politici falliti gli hanno legato le mani, che un Sottosegretario invidioso ha fatto crollare il castello, così come a suo tempo disse a proposito del guastatore Eugenio Giani o del tentacolare e asfissiante Parco Migliarino San Rossore. Potrà cimentarsi in questo gioco dov’è abile prestigiatore; potrà persino tentare di ribaltare la realtà dicendo che i torrellaghesi saranno penalizzati dalle sterili opposizioni, che perderanno l’occasione di realizzare quella che per lui è la Bellezza
Ci eravamo illusi che stavolta, rispetto all’evidenza e alla incontrovertibilità dei fatti, Lui ci avrebbe stupito mettendosi prontamente a disposizione del Ministero e avrebbe favorito il dialogo con dirigenti e strutture ministeriali per una risistemazione consona del Belvedere… E magari, con un colpo di coda in zona Cesarini, che avrebbe tirato fuori dalla sua borsa un vero e proprio progetto di valorizzazione dei luoghi pucciniani. E invece, come succede da tempo, ha scelto di solcare le fruste e solite strade per amor di pubblicità. Come diceva la volpe Andreotti, che di stile, cultura e capacità politiche ne aveva ben donde : anche male ma si parli di me!
E le novelle continueranno, ne siamo certi, in una progressiva escalation. Viareggio, passata a’ nuttata si sveglierà non Capitale della Cultura ma Capitale delle fole e allora scoprirà che non si può diventare grandi se non si diventa prima di tutto cittadini coinvolti e protagonisti del futuro, che non si può diventare grandi continuando ad ascoltare e credere alle novelle di un fantasista innamorato, fino all’estasi totale, del suo smisurato ego. Quando il gallo darà la sveglia, alla città ancora intorpidita e sbadigliante, non resterà che cantare, in coro con il suo attuale Sindaco, la vecchia e famosa canzone e con piena voce intonare il ritornello: Addio sogni di Gloria addio castelli in aria.
In effetti, forse, al Sindaco sarebbe più consono, anche per la situazione politica in cui si trova adesso, lo spartito riadattato della Manon Lescaut, nel deserto, alla fine del suo cammino:
Solo… perduto, abbandonato… in landa desolata! Orror! Intorno a me s’oscura il ciel!… Ahimè, son solo!
E nel profondo deserto cado, strazio crudel, ah!
solo, abbandonato…..Tutto dunque è finito! Terra di pace mi sembrava questa…
In un suo post ha scritto : “solo due immagini ….Bastano queste per smentire chi sostiene che il nostro progetto di riqualificazione del Belvedere ……Quella del nostro progetto che vuol far tornare il Belvedere come lo vedeva il Maestro...
Puccini a quei tempi vedeva solo il lago che arrivava fin sotto casa; oggi, invece, il Maestro dalle sue finestre vede il Parco di Bomarzo ( quello dei mostri) e purtroppo tanta, tanta irresponsabile miseria in coloro che amministrano la città!
A questo punto non resta che fare i migliori auguri al Sindaco e a tutta la Ag-Giunta di Viareggio ringraziandolo per la novella dell’Orco birichino e la nuova avventura che potremmo già da ora intitolare “…E Puccini fu!”
di Niclo Vitelli
Niclo Vitelli( 1954) è stato Segretario della Federazione del Pci della Versilia,
Consigliere Comunale e Assessore a Viareggio, Presidente del Festival Pucciniano
negli anni Ottanta e ha fatto parte successivamente del Consiglio di Indirizzo della
Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, Capogruppo del Pci al Comune di
Seravezza e Consigliere dell’Associazione Intercomunale Versilia, Dirigente alle
Relazioni Industriali al Cantiere Navale Sec di Viareggio, responsabile del CTL di
Legacoop nella Provincia di Lucca, responsabile di Lega Pesca Toscana, responsabile
delle politiche concertative di Legacoop Toscana fino al Luglio 2019 e attualmente
ricopre l’incarico di Presidente del Comitato dei Garanti nazionale di Legacoop. Nel
1995 con Pezzini Editore ha pubblicato il Libro ‘C’eravamo tanto amati’, nel Luglio
del 2016 con Edizioni Clichy-Firenze Leonardo Edizioni ha pubblicato il libro ‘Un
bel dì vedremo-Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta’ e
nell’aprile 2021 con Cinquesensi Editore ha pubblicato il libro ‘Hop Frog Futuro
anteriore’. Vive a Piano di Conca nel Comune di Massarosa.