Vediamo come funzionano le truffe con le criptovalute: una vera e propria ‘catena di Sant’ Antonio’ digitale.

Vince sempre il BANCO e il’ parcobuoi’ rischia anche una perdita pressoche’ totale dei risparmi investiti. Un consiglio professionale e’ d’obbligo: attenzione ad esporsi oltre  che per perdite improvvise e non calcolabili  anche per  attivita’ truffaldine dei promotori….

Approfondiamo il tema dei BITCOIN e delle criptovalute in genere. Il 31 ottobre 2008 Satoshi Nakamoto ( o chi per lui se la persona non esiste e non possiamo saperlo con sicurezza) teneva a battesimo il bitcoin,  una moneta ‘virtuale’, molto virtuale, senza paesi emittenti e senza banche centrali alle spalle. Chi c’e’ dietro in realta’ e’ ancora un mistero, si sa solo che possiedono un milione di bitcoin che ai valori di oggi corrisponde a 84 miliardi di euro.

Questo ‘oro digitale’ ha attratto in questi 16 anni investitori anche importanti: fondi internazionali e anche Banca Intesa San Paolo, sappiamo pero’ che ha anche un diffuso utilizzo nel mondo del riciclaggio del denaro sporco. Oggi poi sono proliferate anche altre monete virtuali simili ai bitcoin: si parla di un mercato di oltre 3000 miliardi, il 400 % della capitalizzazione della borsa italiana. Nel 2024 sono spuntati oltre 2 milioni di TOKEN con finalita’ non sempre chiare quotate su cripto borse non controllate ne’ controllabili.

Queste valute spesso dormienti sono servite a scopi fraudolenti e questo mercato e’ tutto in divenire. Una importante societa’ di ricerca stima che siamo di fronte ad oltre 74000 casi di truffe potenziali a danno degli investitori. Negli Stati Uniti non esiste una regolamentazione specifica per Bitcoin e similari e questo ne favorisce la proliferazione, specialmente ora che questo mercato e’ sponsorizzato dal nuovo Presidente Donald Trump che addirittura ha lanciato una sua criptomoneta ovviamente come privato imprenditore.

In tutti i casi a vincere in questo strano mercato e’ sempre il BANCO, come nella catena di Sant Antonio classica dove alla societa’ promotrice spetta sempre e comunque una commissione da parte dei sottoscrittori. Poi il finale gia’ scritto e’ che una volta che il valore iniziale della pseudo moneta sara’ cresciuto il promotore puo’ passare all’incasso vendendo e lucrando sul sovrapprezzo realizzato. I bitcoin sono diventati anche la ‘fiche’ preferita dai giocatori dei vari casino’ senza dover passare ovviamente dai canali bancari tradizionali ovviamente tracciati.

Negli Stati Uniti non esiste alcuna regolamentazione specifica sui BITCOIN. Il piano della nuova Presidenza americana pare essere quello di rendere gli USA il centro della finanza digitale nel mondo, con la costituzione anche forse di una riserva nazionale in BITCOIN. Concludendo questa forma di investimento per i risparmiatori appare molto volatile e quindi particolarmente rischiosa, soprattutto poi non essendoci controlli delle autorita’ monetarie e valutarie questo mercato appare esposto anche a rischio sistemico per possibili  provvedimenti di eventuale illegalita’.

Il risparmiatore che vuole investire in questo prodotto deve essere ben cosciente di tutti i rischi che corre sapendo che vale sempre il principio aureo della finanza anche creativa: il maggiir guadagno potenziale e’ direttamente proporzionale al grado di rischio che si va ad assumere……)

a cura di Gianfranco Antognoli

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