DOMANDE… DOMANDE…ANCORA DOMANDE

FESTIVAL PUCCINI SI’ ! FESTIVAL PUCCINI NO!

LA TERRA DEI CACHI?

Il mese scorso è stato nominato il nuovo Presidente del Festival Pucciniano: è l’avvocato Miracolo pupillo e sostenitore tra i più entusiasti e intransigenti del Sindaco di Viareggio. Un mese di tempo per rendersi conto dello stato dell’arte e per maturare alcune idee, alcune valutazioni, per tirar furori dall’agenda alcuni impegni per il futuro è più che sufficiente, tanto più se si pensa alle competenze specifiche sull’argomento maturate nel corso degli anni. Ma purtroppo, a parte qualche nota sul suo profilo di Fb e su quello del Festival, su   Giacomo Puccini e sui luoghi cari al Maestro- luoghi peraltro violentati come accaduto al Belvedere proprio da coloro che lo hanno nominato Presidente- per il resto tutto tace.

Ed allora ci permettiamo di fare alcune domande. Questo è un articolo di domande.

Quale è l’idea del Presidente neo eletto sul Festival d’autore dedicato a Giacomo Puccini? Negli ultimi venti anni le manifestazioni di Torre del Lago si sono avvicinate a quello che dovrebbe essere un Festival o se ne sono allontanate riportandolo ad una sostanziale stagione lirica?

Che peculiarità dovrebbe avere il festival di Puccini nei suoi luoghi prediletti? C’è una programmazione poliennale da mettere in evidenza e da seguire?

Quale Puccini vogliamo presentare a Torre del Lago? Quello del Direttore Zorro o quello che cerca di avvicinarsi a come il Maestro avrebbe voluto rappresentate le sue creature artistiche?

La struttura del Festival non è abnorme e pesante? Più da Ente Lirico che non da Festival?  Su quali figure si dovrebbe puntare e come snellire e rendere funzionale questa struttura assai pesante e costosa?

Cosa pensa circa il direttore artistico che sarebbe necessario per il Festival di Puccini a casa sua? Quale programmazione per il futuro? Quella degli ultimi 14 anni nei quali si è puntato esclusivamente, quasi totalmente sulle opere di cassetta trascurando tutto l’altro Puccini e che altro Puccini si è lasciato nel cassetto?

E i membri del Consiglio d’Amministrazione sono tutti senza voce? Eppure sono comunque responsabili di fronte alla legge della conduzione e della gestione amministrativa della Fondazione.

Sono solo alcune domande che forse qualche consigliere comunale della maggioranza o dell’opposizione potrebbe rivolgere all’amministrazione comunale e allo stesso avvocato Miracolo per avere chiarezza su dove e come ci si stia muovendo prima di scoprirlo magari da una conferenza stampa assieme al Sindaco Del Ghingaro.

Ma tutto tace e come in quella bellissima poesia del Campanella: tutti siamo rimasti al buio. Ma nel buio come cantava Celentano senti sussurar e le voci si rincorrono e si moltiplicano.

Chi sarà il nuovo direttore artistico?  Ci sarà anche un Direttore musicale tanto per aumentare i costi scimmiottando gli Enti Lirici nazionali o sarà una figura unica? Sarà rinnovato l’incarico al regista Pizzi che ha dato comunque un contributo importante nell’anno del centenario, come ci sembrava di aver capito dal vecchio Presidente Ficacci? A proposito perché quest’ultimo è stato sostituito dopo poco visto che il Sindaco ha sottolineato il gran bel lavoro svolto? Perché è stato tolto dal sito del Festival il bando per il nuovo direttore generale che prevedeva il possesso del titolo di studio universitario? Si rinuncia al bando e si va alla riconferma del Direttore generale uscente? L’attuale Direttore Generale- così abbiamo appreso dalla stampa- é divenuto anche autorevole rappresentante della Fondazione nicaraguense Incanto presieduta dal figlio del dittatore Ortega ma a che titolo? In rappresentanza della Fondazione Festival Pucciniano? Di se stesso o di chi altro? E sui rapporti tra il Festival e il Nicaragua e con vari altri teatri italiani, europei e internazionali se ne può saper di più?

Perché c’è malumore tra i coristi e i musicisti per l’organizzazione delle iniziative del 29 di Novembre? Voci dicono che la Messa di gloria di Puccini verrà affidata ad un’orchestra e ad artisti di un teatro straniero è vero? Non è che Torre del Lago rientra nei rapporti di fraterna collaborazione   tra Italia e Albania inaugurati con il centro per gli immigrati?  Ma forse sono solo rumor, voci malevoli che girano e alle quali si dovrebbe non rispondere direttamente ma mettendo in chiaro intenzioni, progetti, programmi scelte per il futuro.  

Qualche voce da loggione dà possibile un ritorno di quel Taddeo come direttore artistico, già peraltro sperimentato senza grandi risultati una decina d’anni fa.  

Qualche altro coro ci propone la Beatrice Venezi come prossimo Direttore Musicale. Voci che si rincorrono…altre parlano di un direttore d’orchestra di Pescasseroli già conosciuto sul lago ma anche direttore artistico del Teatro di Tirana- toh… guarda che caso,  Tirana e l’Albania si rincorrono come a nascondino- che potrebbe aspirare a…?  A Lucca parlano di creare un Festival Puccini in casa loro…

Ma qua tutto continua a tacere. Si ha l’impressione, ma forse la nostra è solo una costruzione fantastica, che dietro le quinte ci sia una vera e propria lotta di potere le cui fiches per puntare sono scambi di relazioni e favori tra persone, lobby e interessi personali che con Puccini centrano il giusto.

Un direttore artistico per il Festival Internazionale di Puccini non si sceglie su concorso ma individuando un musicista di sicura e provata esperienza, di indiscussa fede pucciniana e con lui si ragiona di come riprogettare il Festival. Ci sono situazioni, ruoli e figure consolidate da oltre 15 anni che hanno assunto un potere enorme a partire dalla conoscenza della macchina, delle sue virtù, dei suoi punti deboli che potrebbero condizionare le scelte future? O quanto meno costringere ad una soluzione concordata evitando lo scontro totale?

L’avvocato Miracolo dovrebbe accendere la luce e farci capire come si vuol muovere o come si sta muovendo e dissipare sia i nostri dubbi e le nostre riserve sia tutte quelle voci, quel brusio che dalla platea sta montando, sta salendo su verso le piccionaie e le logge alte.

Al teatro di Torre del Lago non vorremmo che le cose continuassero come fino ad oggi ma nemmeno il ritorno del Tancredi e della sua impostazione: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”!

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