L’ex Palazzo Littorio rinascerà: presentato il Progetto di Valorizzazione dello storico immobile camaiorese



Il documento, redatto dal Comune per attivare il federalismo demaniale, riporterà il bene a patrimonio comunale: nel giro di pochi anni sarà un nuovo centro con funzioni espositivo-culturali. All’interno l’opera di Rosario Murabito e un viaggio nelle tradizioni cittadine. Il Sindaco: “Pronti a portare in fondo un’altra opera di cui si parla da mezzo secolo”

Con la presentazione ufficiale del Programma di Valorizzazione, parte ufficialmente il percorso che darà nuova vita all’ex Palazzo Littorio di Camaiore, nel cuore del Centro Storico.

Un’operazione attesa da anni, che si propone di portare a termine, come spiegato dal Sindaco Pierucci, “uno di quegli interventi che la Città aspetta da praticamente mezzo secolo. Si tratta di 4 opere fondamentali: l’Arlecchino, il Palazzo Littorio, la Strada Alternativa per Camaiore, il Mulino di Candalla. Il primo lo stiamo portando in fondo, con la gara d’appalto nel mese di novembre, la seconda la presentiamo adesso alla Città dopo due anni di intenso lavoro, sulla terza presto ci saranno importanti novità che presenteremo alla Città, per la quarta stiamo progettando in attesa di finanziamenti. È il segno di un’Amministrazione che lavora e che sta dando risposte vere e reali a ciò che il territorio necessita e attende da decenni. Portare a termine il recupero funzionale dell’ex Palazzo Littorio, così come tutte le opere sopracitate, è un fatto storico ed epocale, che segna il tracciato di una Città che cresce e si sviluppa nel solco di una visione chiara e nitida di ciò che Camaiore dovrà essere”.

Il Palazzo, costruito nel 1939 sotto il regime fascista, nacque come “Casa dei Balilla” e, durante la seconda guerra mondiale, fu usato come sede della Brigata Nera della Lucchesia e come luogo in cui venivano condotti gli antifascisti: fu luogo, infatti, anche di martirii di alcuni esponenti della comunità camaiorese, spietatamente uccisi dai nazifascisti per sospetta collaborazione con i partigiani. Nel 1945, alla fine della guerra, il palazzo venne confiscato ed entrò a far parte delle proprietà del demanio, una delle stanze fu utilizzata “ad uso della Maternità” ed un’altra fu concessa alla Camera del Lavoro. Nel 1946 vi si insediò anche l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Nel 1947 il Littorio fu destinato a Scuola Media Governativa e fu utilizzato a tale scopo fino alla fine del secolo scorso. Nel 2008, Dal 2008, negli atti amministrativi, il fabbricato diventa noto come Ex Casa del Fascio.

Da ormai tanti anni, complice l’abbandono e il non utilizzo, il Palazzo (composto da piano interrato, piano terra, primo piano e piano sottotetto) versa in condizioni di importante degrado e semi-inaccessibilità: l’ultimo intervento fatto sull’edificio risale al 2014, quando, a seguito di un crollo di parte della copertura, l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile, ha proceduto ai lavori di messa in sicurezza della copertura che hanno comportato un corposo intervento di ricostruzione del tetto in legno.

L’Immobile, come detto, è ancora ad oggi proprietà dell’Agenzia del Demanio. L’Amministrazione, da ormai più di due anni, ha lavorato per giungere ad un accordo di federalismo demaniale, che prevede il passaggio del bene a patrimonio comunale a patto di un’attenta stesura di un programma di valorizzazione dell’immobile riqualificato che ne preveda funzioni esclusivamente culturali ed espositive.

L’accordo e quindi il programma di valorizzazione è già stato approvato dall’Agenzia del Demanio, dalla Sovrintendenza e dal Ministero della Cultura, oltre che dal Consiglio Comunale: il Comune è adesso in attesa della sottoscrizione ufficiale dell’accordo, che sancisca il passaggio a patrimonio, attesa nel giro di poche settimane.

Ma cosa sarà il Palazzo Littorio del Futuro? Come detto, un grande polo culturale ed espositivo. Il piano terra ospiterà una caffetteria, un infopoint turistico, il punto accoglienza museo, con postazione ticket, bookshop e dehor esterno, una grande sala convegni polivalente.

L’arte avrà ampio spazio nel primo piano, dove è prevista un’esposizione permanente dell’artista Rosario Murabito, legato a Camaiore e a Casoli: l’inventore e il promotore degli Sgraffiti di Casoli (fu lui a portare questa particolare tecnica artistica nel borgo camaiorese) ha lasciato in eredità anche una cospicua collezione di opere pittoriche e scultoree, adesso conservate in quella che fu la sua abitazione nel piccolo paesino collinare. Artista internazionale di origini catanesi, Murabito ha rappresentato una delle espressioni più dinamiche e poliedriche dell’arte italiana contemporanea, con esposizioni nei più grandi musei del mondo e una tecnica artistico-pittorica unica nel suo genere. Una figura che Camaiore e la Versilia hanno avuto la fortuna di ospitare negli anni del suo maggiore fervore creativo e che ora l’Amministrazione Comunale ha intenzione di valorizzare e far conoscere ad un pubblico sempre più vasto.

In più, la collocazione delle opere di Murabito all’interno di una terrazza espositiva a vetrate proiettata verso il panorama dei monti circostanti (e quindi verso il borgo di Casoli), permetterà di istituire un collegamento ideale ma anche fisico con la casa-museo dell’artista, così da valorizzare la casa-museo Murabito di Casoli in chiave turistica e creare un “percorso d’arte” che si snodi attraverso il territorio di Camaiore e che abbia il suo perno proprio nel borgo di Casoli, conosciuto, appunto, per i suoi famosi sgraffiti.

Al secondo piano, che si sviluppa come piano sottotetto, è previsto un ulteriore spazio espositivo attrezzato per esposizioni temporanee e/o laboratori, con l’intenzione di dedicarlo anche alla promozione e alla valorizzazione delle espressioni culturali tradizionali di Camaiore, con un percorso che ne racconti la storia tramite la sua arte e la sua cultura che ancora oggi vive e si rinnova anno dopo anno.

Il programma di valorizzazione contiene al suo interno anche, oltre al programma economico di gestione e mantenimento in funzione negli anni a venire, un computo economico dell’investimento previsto, così come richiesto dall’Agenzia del Demanio per assicurarsi della fattibilità progettuale prima di cedere il bene gratuitamente. L’importo complessivo (tra progettazione esecutiva e cantiere) si attesta sui 5,8 milioni di euro, che verranno suddivisi in cinque annate, dal 2025 al 2029. Una modalità di investimento che consente al Comune di coprire autonomamente il costo dell’intervento, così come richiesto per il federalismo demaniale: da ora, però, si apre tutta una fase dedicata alla ricerca di fonti di finanziamento pubbliche esterne, in grado di concorrere alla realizzazione dell’opera e di abbattere perciò i costi a carico esclusivo dell’Ente comunale.

Ci accingiamo a iniziare i lavori per dare nuova vita ad un immobile storico per la Città, che concentrerà in sé il ruolo di luogo deputato alla promozione culturale a Camaiore con una visione davvero di ampio respiro, così come Camaiore, forse, non ne ha mai avute – commenta l’Assessore alle Opere Strategiche e alla Pianificazione Territoriale Iacopo Menchetti -. Un lavoro lungo quello che abbiamo alle spalle, con oltre due anni di colloquio con Demanio e Ministero per arrivare a questo risultato, e un lavoro lungo quello che ci attende per arrivare in fondo a rivedere il Palazzo nuovamente bello e vivo. Ma, per la prima volta dalla sua costruzione, siamo davvero pronti e ci siamo messi su quella strada: a breve sarà annesso a patrimonio comunale e, nel giro di pochi anni, l’ex Littorio rinascerà”.

Il Programma di valorizzazione dell’ex Palazzo Littorio si inserisce nell’ambito dell’ampio progetto, strategico e funzionale, denominato “Porta Nova”, mirato a riscoprire il valore delle antica mura castellane e di ciò che conteneva, iniziato con la riqualificazione di Piazza XXIX Maggio del 2022 e che continuerà nel 2025 con la realizzazione del nuovo Parco Murato di via delle Muretta. Il Palazzo Littorio, perciò, si propone di completare questa visione complessiva della Camaiore del futuro.

Dott. Diego Venturini – Ufficio Stampa

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