RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE. NUOVI E PIU’ AVANZATI EQUILIBRI PER DARE RISPOSTA ALLE REALI ESIGENZE DEI POPOLI

La situazione post elezioni del Parlamento europeo evidenzia criticita’ interne ai due paesi piu’ importanti d’Europa: Germania e Francia. Dal punto di vista delle istituzioni comunitarie si prospetta, dopo la conferma della Presidente, una continuita’ sostanziale anche se i problemi legati alle due guerre in corso (Ucraina ed Israele/palestinesi) mantengono tutte le criticita’ per le conseguenze dirette e indirette, non solo economiche per l’U.E. L’Europa e il mondo si interrogano inoltre sui possibili risultati e sugli effetti connessi delle prossime elezioni presidenziali a novembre in USA ( dopo la sofferta rinuncia del Presidente Biden alla ricandidatura per i democratici si e’ riaperta la corsa pare non scontata alla Casa Bianca) .

Gli Stati Uniti rappresentano ancora, come ben noto, la prima potenza economica del pianeta, pur alle prese con i propri problemi interni e i difficili rapporti internazionali (Russia, Cina Iran solo per citare le piu’ importanti situazioni ‘critiche’), La politica americana incide di fatto in modo decisivo sui due conflitti militari in corso. In questo quadro di grande incertezza per la soluzione delle gravi questioni che affliggono il mondo e’ certamente utile riflettere sui possibili nostri destini nazionali. L’Italia puo’ sicuramente giocare un ruolo positivo nella U.E. e nei contatti bilaterali, ma non potra’ essere certamente decisiva sulle grandi decisioni della Comunita’ Europea e della Alleanza Atlantica.

Riflettendo sulle questioni di maggior impatto diretto interno, Governo, Parlamento e Istituzioni sono alle prese con la piena realizzazione del PNRR e di un necessario rilancio degli investimenti per favorire una ripresa accettabile del nostro PIL (le previsioni piu’ accreditate paiono confermare un piu’ 0,9% a fine 2024). Occorre cioe’ creare le condizioni per una ripresa economica effettiva, possibile sulle linee dello sviluppo compatibile con gli indirizzi della Comunita’ Europea che del resto il nostro Paese ha contribuito a concordare. Per dare questa spinta necessaria occorre che il sistema bancario ed il sistema industriale trovino accordi e sinergieutili per aiutare investimenti produttivi che sviluppino innovazioni di prodotto e di processo tali da accompagnare crescita dei fatturati e della occupazione, specialmente giovanile.

Il comparto delle banche e’ chiamato da questo punto di vista ad una azione e funzione forte, di sostegno e supporto effettivo alle PMI attraverso la erogazione dei finanziamenti necessari a facilitare una crescita economica possibile (dovendo tener di conto della Concorrenza internazionale e dei processi inflattivi che risultano di fatto una ‘tassa impropria sulla poverta’). Certamente se l’azione diplomatica auspicabile insieme alla volonta’ delle tre grandi potenze del mondo riuscissero a fermare le guerre in atto  per tornare a concentrarsi su sviluppo e benessere non solo economico, oltre alla soddisfazione generale per chi si e’ piu’ prodigato al riguardo,  anche l’Italia, come gli altri paesi,  ne avrebbe un effetto benefico sostanziale.

In questo scenario certamente difficile l’auspicio e’ che il buon senso e la ragione possano prevalere a tutti i livelli decisionali preposti, soprattutto tra i ‘grandi della terra’ sperando e lavorando, per quanto ovviamente possibile, perche’ il processo democratico, che rappresenta una garanzia di scelte piu’ ‘giuste’, possa dare un contributo decisivo e forte per nuove auspicabili situazioni di pace giusta e duratura. Se non rappresentasse un sogno forse impossibile da realizzare, potremmo sperare che dovrebbero essere raggiunti nel mondo equilibri piu’ avanzati, ma soprattutto rispettosi delle reali esigenze dei popoli, piuttosto che di quelle dei governi in campo, che finora hanno fatto purtroppo  prevalere interessi egemonici di parte.

di GIANFRANCO ANTONIOLI 

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