L’Italia, come noto, ha il record in Europa per il maggior numero di imprese artigiane e PMI. Si tratta di un universo produttivo trasversale che comprende settori molto diversi fra loro (manufatturiero, terziario e servizi, innovazione tecnologica e di prodotto). Le PMI, per la loro dimensione , flessibilita’, possibilita’ di innovazione e riconversione esprimono capacita’ potenziali per rinnovare le aziende e renderle all’altezza delle mutevoli, anche improvvise. esigenze del mercato globale sia interno che internazionale.
Questo e’ il prodotto intelligente e competitivo della cultura del lavoro italiano apprezzato a livello europeo e mondiale. E’ da questa importante realta’ che nascono i settori ed i prodotti di eccellenza del ‘made in italy’ come la moda, l’agroalimentare, l’arredamento la meccanica (es: la nautica). Le micro e piccole imprese esprimono un valore aggiunto di oltre 350 miliardi di euro annui di cui oltre un terzo destinati alle esportazioni.
Le PMI italiane quindi si trasformano, investono in innovazione e riconversione assumendo spesso anche nuove unita’ di personale addetto destinato quasi sempre a qualificarsi professionalmente. La valorizzazione qualitativa, il ‘bello ed il ben fatto’ e’ il vero e proprio ‘motore’ della capacita’ competitiva delle nostre imprese che hanno pero’ bisogno di una maggiore semplificazione della burocrazia, e di un accesso qualificato al credito bancario anche con rinnovati strumenti finanziari ( impresa 5.0, nuova Sabatini, proroga garanzie pubbliche MCC e SACE).
L’occasione importante e decisiva del PNRR deve poter sostenere gli investimenti produttivi necessari soprattutto in tecnologia e innovazione per uno sviluppo compatibile. Deve essere sostenuto anche un piu’ efficiente rapporto fra scuola, formazione e avviamento al lavoro (valorizzando istituti tecnici e stages in azienda) per favorire lo sbocco e la crescita professionale della quale ha estremo bisogno l’impresa. Occorre certamente favorire gli investimenti in impianti di fonti rinnovabili per favorire la transizione ‘green’ richiesta dall’Europa e migliorare in costi della bolletta energetica delle aziende.
Da questo punto di vista occorre creare percorsi guidati, sbloccare tutti gli incentivi previsti dal nuovo PNRR, creare finanza sostenibile anche grazie alla proroga necessaria delle garanzie pubbliche (MCC e SACE). In questo quadro certamente anche i provvedimenti delle autorita’ monetarie sono fondamentali e la prospettiva di una progressiva diminuzione dei tassi di interesse da parte della BCE appare necessaria. La BCE, come le altre banche centrali, ha utilizzato come ben noto la leva dell’aumento dei tassi per combattere efficaciemente l’inflazione che ha investito l’Europa ed il resto del mondo.
L’inflazione e’ una vera e propria tassa ingiusta che colpisce stipendi, pensioni e risparmi e che frena di fatto, per la politica conseguente delle banche, gli investimenti e lo sviluppo produttivo delle aziende. Gli alti tassi di interesse hanno limitatoconsumi ed investimenti di imprese e famiglie producendo una riduzione della crescita del PIL a meno dell’1% nel 2023. Oggi con il calo della inflazione, che ha rallentato in modo significativo la sua spinta e viaggia verso gli obiettivi fissati dalle autorita’ monetarie occorre una riduzione progressiva dei tassi per ridare slancio ad investimenti e produzione industriale e consumi.
Gli alti tassi infatti, pur necessari per combattere l’inflazione, rallentano da sempre lo sviluppo della economia e della occupazione.Occorre dunque lavorare per favorire nuovi investimenti, da una parte utilizzando bene i fondi del PNRR e dall’altro facendo sì che il sistema bancario accompagni intelligentemente il comportamento virtuoso delle aziende. Le banche oltre il necessario intervento regolatorio della BCE debbono agire per favorire la ripresa, utilizzando certo il merito creditizio, perche’ il processo di rilancio si possa realizzare con l’urgenza e l’efficacia necessarie.
Concludendo la forza del Paese, la possibilita’ di un nuovo sviluppo e’ affidata come sempre all’intelligenza e al coraggio di imprenditori e manager per impostare, in un quadro di compatibilita’ fissata dalle autorita’ di governo e delle autorita’ monetarie, un percorso possibile di crescita produttiva e commerciale con le giuste ricadute anche sul mercato occupazionale, specialmente giovanile.
GIANFRANCO ANTOGNOLI
ConCredito Viareggio via Scirocco, 53
Niclo Vitelli( 1954) è stato Segretario della Federazione del Pci della Versilia,
Consigliere Comunale e Assessore a Viareggio, Presidente del Festival Pucciniano
negli anni Ottanta e ha fatto parte successivamente del Consiglio di Indirizzo della
Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, Capogruppo del Pci al Comune di
Seravezza e Consigliere dell’Associazione Intercomunale Versilia, Dirigente alle
Relazioni Industriali al Cantiere Navale Sec di Viareggio, responsabile del CTL di
Legacoop nella Provincia di Lucca, responsabile di Lega Pesca Toscana, responsabile
delle politiche concertative di Legacoop Toscana fino al Luglio 2019 e attualmente
ricopre l’incarico di Presidente del Comitato dei Garanti nazionale di Legacoop. Nel
1995 con Pezzini Editore ha pubblicato il Libro ‘C’eravamo tanto amati’, nel Luglio
del 2016 con Edizioni Clichy-Firenze Leonardo Edizioni ha pubblicato il libro ‘Un
bel dì vedremo-Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta’ e
nell’aprile 2021 con Cinquesensi Editore ha pubblicato il libro ‘Hop Frog Futuro
anteriore’. Vive a Piano di Conca nel Comune di Massarosa.