Un 12 agosto di tanti anni fa, quello del 1944. La Versilia non e’ solo mare e dal mare si possono osservare i monti versiliesi, così vicini. Su quei monti, all’ alba del 12 agosto si scateno’ la barbarie, l’inferno. A Sant’Anna di Stazzema, i nazifascisti, con i loro complici fascisti, trucidarono 560 persone inermi, totalmente indifese. In gran parte donne, anziani, bambini.
Ben 65 di loro avevano meno di 10 anni. La più piccola aveva solo 20 giorni di vita. Quei bambini, senza la strage, avrebbero potuto vivere fino ai giorni nostri. La guerra, la cieca e brutale violenza, cancello’ invece le loro giovani vite. Sono passati tanti anni dal quel lontano 12 agosto, ma occorre ricordare, tenere viva la memoria, delle vittime e di chi furono i carnefici.
Oggi, ancor di più, quando anche dal Governo, dagli alti livelli istituzionali, si tende a cancellare la memoria storica, a occultare cosa fu il fascismo e cosa produsse, insieme ai loro alleati nazisti. Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, e tante altre localita’, diventate tristemente famose, sono a ricordarcelo. Così come gli italiani, ebrei e non solo, mandati a morire nei campi di sterminio. Consegnati ai nazisti da altri italiani.
Per questo portiamo Sant’Anna di Stazzema nei nostri cuori e non dimentichiamo quel 12 agosto, quelle vittime innocenti. Il monumento riporta freddamente, una lapide non può fare diversamente, l’elenco delle vittime, la loro età. Dietro quei nomi vi erano donne, uomini e bambini in carne ed ossa che aspettavano la fine della guerra ed avevano ognuno di loro sogni, speranze, amicizie ed amori, una vita da vivere.
Ed allora ieri come oggi dalla stessa parte. Contro la barbarie, contro fascismo vecchio e nuovo, la sopraffazione e l’odio razziale, contro la guerra.
Dalla parte della democrazia e della libertà, della Pace e fratellanza dei popoli.
Dalla parte della vita.
Mai più Sant’ Anna di Stazzema non può e non deve essere solo un monito.
di Alessandro Cerrai
Alessandro Cerrai nato a Viareggio il 17-03-62 e residente a Viareggio.