Nel 1984 l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) definisce la salute come: “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità”.
Nel 1986, ad Ottawa, durante il primo Congresso Internazionale sulla Promozione della Salute, venne presentata la “Carta di Ottawa per la Promozione della salute” nata dall’esigenza di dare una risposta ai bisogni dei paesi su scala mondiale.
Per promozione della salute venne inteso quindi il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per poter raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale come definisce l’OMS, l’individuo (e di riflesso la società) deve essere in grado di soddisfare i propri bisogni, di modificare l’ambiente in cui vive o di potersi adattare ad esso. La salute quindi, non viene vista solo come un obiettivo di vita, ma come una risorsa di vita quotidiana, un concetto positivo che si focalizza sulle risorse personali e sociali, oltre che sulle capacità fisiche.
Infatti, secondo la Carta di Ottawa tra le condizioni e le risorse fondamentali della salute rientrano:
- la pace
- la casa
- l’istruzione
- il cibo
- il reddito
- un ecosistema stabile
- la continuità delle risorse
- la giustizia
- l’equità sociale
Ogni progresso sul piano della salute deve essere necessariamente e stabilmente ancorato a questi requisiti. Con questa ottica, la salute rappresenta un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale ed è un aspetto fondamentale della qualità della vita, perché favorisce, appunto, lo sviluppo personale e sociale di un individuo permettendo di avere un maggior controllo sulla propria vita e compiere scelte autonome e consapevoli.
La “Piramide dei bisogni” descritta dallo psicologo statunitense Abraham Maslow ci spiega bene questo concetto, in base al quale lo sviluppo dei bisogni più elementari di una persona rappresenta la condizione per far emergere quelli di ordine superiore.
La teoria della piramide dei bisogni è una rappresentazione schematica, visuale della gerarchia dei bisogni umani e si compone di sei elementi fondamentali, partendo dalla base:
- bisogni fisiologici: legati a esigenze fisiologiche naturali e primarie (fame, sete, ecc.) e quindi connessi alla sopravvivenza fisica dell’individuo
- bisogni di sicurezza: che motivano a ricercare protezione e contatto garantendo all’individuo protezione e tranquillità
- bisogni di appartenenza: che rappresentano l’aspirazione di ognuno di noi ad essere elemento di una comunità e conduce a comportamenti tesi a dare e ricevere amore, dall’amicizia alle relazioni intime
- bisogni di stima: comportamenti e atteggiamenti tesi a ottenere il riconoscimento da parte degli altri per le nostre azioni e che influenza la nostra autostima, il nostro senso di capacità e la possibilità di avere una soddisfacente immagine di sé
- bisogni di autorealizzazione: comportamenti tesi a esprimere le nostre potenzialità, la creatività, la spontaneità, anche al fine di poter comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda. Rappresentano l’aspettativa individuale a essere ciò che si vuole, sfruttando le nostre capacità mentali e fisiche
- bisogni di trascendenza: che motivano a superare i nostri limiti, a trascendere la propria individualità per riconoscersi come parte di un universo superiore, di ordine divino, e che spiegherebbero – in parte – alcuni aspetti legati a pratiche religiose e spirituali
In sintesi, i bisogni si distinguono quindi in 3 tipi:
- SUSSISTENZA: primari e materiali
- ASSISTENZA: “welfare state” il diritto di fruire di tutti i servizi, a favore di tutti i cittadini
- ESISTENZA: bisogni di qualità della vita
Caratteristica fondamentale dei bisogni terziari (esistenza) è che essi soddisfano un’esigenza di sviluppo, crescita e costruzione di significato. E’ un bisogno rivolto al futuro e allo sviluppo di qualità e risorse in positivo. Il bisogno cessa così di avere un valore per sé, ma assume valore solo se condiviso e se consente un miglioramento della vita e dell’ambiente.
Vivere in una società che garantisca il soddisfacimento dei bisogni primari dell’individuo e avere un sistema che tuteli la salute, tesa al benessere dei cittadini, rappresenta le fondamenta per l’evoluzione degli individui e di una società intera.
E invece, sempre di più, mancano le sicurezze e i nostri bisogni non sono riconosciuti. L’inevitabile conseguenza è chiara: mancanza di individui consapevoli e mancanza di civiltà.
Mi chiamo Claudia Cinquini, ma tutti mi chiamano “la Claudina” perchè sono formato Bonsai. Sono una ragazza digitale classe 1985, infatti mi sono laureata in Informatica Umanistica all’Università di Pisa. Il mio sogno era rendere i contenuti digitali belli, semplici e comunicativi per gli utenti del web, poi il destino mi ha portato altrove.
Dal 2011 lavoro in una RSA, ho conseguito un Master di I livello in Management per le funzioni di coordinamento nell’area delle professioni sanitarie e adesso sono Coordinatrice in questo piccolo mondo. L’attenzione alla cura, alla salute e al benessere psico-fisico probabilmente erano già dei semi dentro di me e questo lavoro è stato il terreno giusto per farli germogliare. Sono anche Facilitatore Mindfulness e diplomata presso l’Università Popolare di Scienze della Salute, Psicologiche e Sociali come Consulente in Scienze Naturopatiche. Mi piacerebbe poter diffondere consapevolezza e informazione verso stili di vita più sani e orientati al benessere inteso in senso olistico, una fusione armonica di tutte le componenti della vita di una persona: quella biologica, psichica, sociale e spirituale per questo ho creato Live Mindfully, dove cerco di condividere le mie conoscenze e la mia visione.