Il Sindaco regala le Alpi Apuane all’Henraux e ne decreta la distruzione
Ha suscitato scalpore e disapprovazione la diffusione pubblica di un documento, che il Coordinamento delle Associazione e dei Comitati Ambientalisti e Civici apuo versiliesi definisce “il finto ultimatum, che il Sindaco di Seravezza ha inviato all’Henraux spa il 27 aprile e che doveva restare segreto almeno per qualche altro giorno. Vi si legge una proposta d’accordo inoltrata dal Sindaco Alessandrini all’azienda da sottoscrivere entro il Primo Maggio per sancire una transazione da sottoporre in seguito all’approvazione dello giudice sugli Usi Civici allo scopo di chiudere una vicenda giudiziaria ultratrentennale sulla proprietà delle montagne. Contemporaneamente Comune , Regione e Henraux spa hanno chiesto all’ultimo tuffo al Commissario agli Usi Civici, dott. Pannullo, il rinvio dell’udienza fissata per il 2 maggio a Roma per perfezionare l’intesa.
“Un intesa ad esclusivo favore del privato, convenuta da tempo, – si legge in un comunicato del Coordinamento civico e ecologista – e verosimilmente il Sindaco prepara un annuncio shock per il comizio del Primo Maggio a Seravezza. Avemus papam, dichiarerà, l’Henraux ha ceduto e accettato le nostre proposte e abbiamo fatto un affare perchè incasseremo un milione di euro e la tassa marmo”.
Ma secondo il coordinamento “non è affatto un affare; infatti per chi prova anche solo a dare contezza dello scambio ipotizzato si può concludere che la trattativa ha partorito un topolino. Henraux porterebbe a casa, oltre alla proprietà perenne di tutto il Monte Altissimo e del Monte Pelato, anche un piano estrattivo di circa 1.400.000 tonnellate di marmo da cavare in pochi anni sulle Cervaiole, la cui approvazione secondo quanto scrive il Sindaco all’azienda, sarà certa entro il 22 maggio prossimo. Una quantità enorme di pregiato materiale che si sommerà a quelle che già il privato sta estraendo senza nessun controllo sul numero di blocchi estratti, grazie a proroghe di dubbia legittimità concesse dal Comune di Seravezza fino al 2024.” E proseguono: “se il Sindaco considera un affare riscuotere in rate decennali 7,6 centesimi a tonnellata quale contropartita per cedere eternamente al privato tutto il Monte Altissimo e il Monte Pelato o non sa fare di conti o sta pensando che li sa fare solo lui.”
A parere del Coordinamento Ambientalista inoltre “ nel caso in cui il piano delle Cervaiole fosse realmente approvato, sebbene l’azienda non abbia nessun titolo valido da vantare ad oggi su quei terreni, assisteremo ad una storica ed epocale devastazione della montagna che passerà alla storia. Un esclusivo vantaggio per l’azienda, senza significative ricadute sul territorio che sarà solo profondamente segnato dallo scempio che ne seguirà e senza nessuna contropartita neppure sul piano occupazionale”.
Ma quello che accresce ulteriormente il dissenso delle Associazioni è il fatto che il Sindaco “ha deliberatamente agito per impedire agli abitanti della montagna seravezzina di esprimersi, come loro diritto, su questa ipotesi d’accordo ostacolando di fatto lo svolgimento delle elezioni degli organi amministrativi dell’Asbuc. Complice di questo comportamento anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che, nonostante le richieste avanzate dalle nostre associazioni, non ha agito con i poteri sostitutivi che la legge gli consente.”
Il comunicato conclude confermando la convinzione degli ambientalisti sul fatto che “in primo luogo il Piano delle Cervaiole non è approvabile in quanto l’azienda non ha fornito, e né può fornire, nessuna prova giuridicamente valida sulla odierna disponibilità dei terreni. Inoltre quell’accordo ipotizzato tra le parti a tavolino non corrisponde alla necessaria congruità dello scambio tra le parti richiesta dalle leggi vigenti a meno che non si raccontino fesserie al giudice in merito ai reali valori economici di quei terreni. Ed infine è inaccettabile che il balletto tra Sindaco e il Presidente della Regione comporti l’esclusione della legittima consultazione popolare. Lavoreremo pertanto in tutte le sedi competenti affinché i nostri convincimenti e i comportamenti amministrativi e procedurali messi in campo ad oggi vengano vagliati da organismi e poteri superpartes.”