Caro Giacomo mi sento morire di vergogna.
Cara Simonetta ti chiedo umilmente scusa per tutti quelli che purtroppo non sanno quello che fanno…
La situazione, se non fosse tragica sarebbe comica.
Caro Giacomo, l’Italia ti doveva celebrare degnamente: si poteva fare bene e senza grandi affanni visto che il tuo nome e la tua arte uniscono persone di culture e persino di religioni diverse. I tuoi melodrammi, le tue struggenti eroine, la tua drammaturgia sono infatti conosciute, apprezzate in ogni luogo di questa terra. Non c’è Teatro, dai più piccoli ai più internazionalmente blasonati, che non inserisca una tua opera nei cartelloni annuali. Ecco, qui nella tua patria, nei luoghi a te cari -dove sei nato, dove la tua famiglia ha dimorato e in quelli che ti sei scelto come prediletti quando hai cominciato ad essere famoso-, ecco, oggi qui, ti vilipendono nella peggiore maniera possibile.
Volevano celebrare la tua grandezza nel centenario della tua morte e ne hanno combinate di tutte e di più. Dovevano e potevano valorizzare i tuoi luoghi, proiettarli nell’immaginario collettivo. E invece dalle mani del prestigiatore, almeno fino ad oggi- ma dubitiamo che con lo stesso giocoliere possa succedere qualcosa di diverso domani- sono usciti i peggiori pasticci possibili e immaginabili.
Hanno scelto un Direttore d’orchestra – Alberto Veronesi- per Presiedere: niente po’ po’ di meno per dirigere il progetto delle tue celebrazioni! Un direttore, a cui riesce molto meglio che dirigere le orchestre- siano di musicisti che di professionisti, critici musicali e rappresentanti istituzionali- presentarsi a tutte le elezioni (comunali, regionali per ora e senza mai essere eletto )- riciclandosi da sinistra a destra con una destrezza che non ha paragoni. Poi il Sindaco, quello di Lucca lo ha dovuto prendere in carico per quella manciata di voti, come la percentuale di aceto in una insalata che ha contribuito alla sua elezione e nominarlo Presidente della Fondazione Puccini di Lucca (il Barone dell’Anna ci avrebbe fatto una sardonica risarella).
Il Comitato Nazionale ha già perso, prima di riuscire a progettare alcunché, i maggiori e seri studiosi e direttori d’orchestra e poi, a qualche mese di distanza, ben due Tesorieri. Quest’ultimi erano sicuramente in difficoltà a così alto e qualificato cospetto e per paura di non riuscire ad onorare il proprio incarico si sono dimessi sommessamente, correttamente. Hanno dimostrato di essere professionisti seri. Poi l’Amministrazione di Viareggio, proprio per non rimanere indietro a nessuno, si è fatta protagonista di un progetto di integrale e radicale trasformazione e stravolgimento del Belvedere Puccini: opera storica e architettonica che fu pensata e realizzata con un grande consenso internazionale per accogliere le spoglie del grande musicista.
Meno male che il Ministero della Cultura ha alzato la paletta rossa- senza che il Presidente del Comitato nazionale per le onoranze a Puccini spendesse una parola in merito- e questa volta il Sindaco pieno di se’ ha dovuto ingollare il dictat. Poi naturalmente ha detto che dal cavallo era sceso e non caduto in malo modo. Proprio in questi giorni il campione dei rapporti non conflittuali ha fatto appello alla responsabilità a non alzare i toni. Questo è un giusto richiamo: ma dopo aver tanto tirato sassi da tutte le parti e buttato benzina su quasi tutti i rapporti istituzionali si fa fatica a credere al suo appello. Un po’ come Pierino di al lupo al lupo. E poi, comunque in un momento di difficoltà reale e di rocambolesca confusione pucciniana, una mano nascosta per salvare il Presidente Veronesi non fa male davvero.
In questo caso sarebbe opportuno che intervenisse la Presidente del Consiglio o il Ministero della cultura per dare una seria svolta: azzerando questo Comitato e prendendo sotto la diretta guida istituzionale il programma delle celebrazioni e degli interventi. Il quadro dei rapporti tra le istituzioni locali infatti non lascia sperare che gli interessi dei vari territori ad avere più risorse di quelle stanziate e più iniziative vengano messi in secondo piano per far decollare una seria programmazione. Programmazione che l’attuale Presidente ha già dimostrato ampiamente di non potervi adempiere, così come ha già dimostrato di non saper imporre quell’autorevolezza- che se non ce l’hai, come diceva il Manzoni a proposito del coraggio, mica te la puoi dare- necessaria ed indispensabile per creare un clima di collaborazione e di unitario intento.
C’è da garantire che il programma per un grande della musica italiana non si trasformi, come sta purtroppo succedendo, in una lite da bar di provincia. Ma tant’è! Si può sempre preferire, per ragioni prettamente politiche, di lasciare campo libero a tutti i modesti Neroni di provincia che per rendersi accettabili a loro stessi, allo specchio vanno ripetendo che non hanno fatto filù filù ma hanno portato a casa comunque un risultato… e poi ci sono le risorse che rischiano di rimanere nel cassetto.
Il Governo invece continua a latitare, a voltarsi dall’altra parte pensando che sia più redditizio lasciare che la partita se la giochino tra loro i polli locali, beccandosi come quelli di Renzo Tramaglino. Già: ma qui, si dimentica, che in ballo c’ è l’onorabilità dello Stato Italiano, c’è un grande della nostra cultura e dell’arte che non merita questo deludente e grottesco spettacolo. Ma loro, cari lettori, non dimentichiamocelo, sono quelli che fanno!
Insomma… non c’è che dire: un bell’inizio!
Caro Giacomo noi ci auguriamo che dal cappello esca quella che oggi appare una insperabile sorpresa: per te prima di tutto e poi per i milioni di tuoi fan…. Purtroppo, però il film non è ancora finito.
Lo Stato italiano non ci esce bene, non ci uscirà bene… comunque vada a finire. Speriamo che i prossimi anniversari dei nostri artisti più illustri e qualificanti non finiscano come questo in una sagra di ballocciori e di fritto di ghiozzi. Non scherziamo: le sagre sono cose serie non come il Comitato Nazionale per le celebrazioni del tuo centenario!
Se dovessi e potessi rinascere, caro Giacomo, per favore cerca di emigrare in Germania o in Francia: anche là ci sono laghi e falasco che magari non vengono deturpati o lasciati morire a causa dell’inquinamento e dove continua ad esserci un sacro rispetto per i grandi della musica.
Niclo Vitelli
Niclo Vitelli( 1954) è stato Segretario della Federazione del Pci della Versilia,
Consigliere Comunale e Assessore a Viareggio, Presidente del Festival Pucciniano
negli anni Ottanta e ha fatto parte successivamente del Consiglio di Indirizzo della
Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, Capogruppo del Pci al Comune di
Seravezza e Consigliere dell’Associazione Intercomunale Versilia, Dirigente alle
Relazioni Industriali al Cantiere Navale Sec di Viareggio, responsabile del CTL di
Legacoop nella Provincia di Lucca, responsabile di Lega Pesca Toscana, responsabile
delle politiche concertative di Legacoop Toscana fino al Luglio 2019 e attualmente
ricopre l’incarico di Presidente del Comitato dei Garanti nazionale di Legacoop. Nel
1995 con Pezzini Editore ha pubblicato il Libro ‘C’eravamo tanto amati’, nel Luglio
del 2016 con Edizioni Clichy-Firenze Leonardo Edizioni ha pubblicato il libro ‘Un
bel dì vedremo-Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta’ e
nell’aprile 2021 con Cinquesensi Editore ha pubblicato il libro ‘Hop Frog Futuro
anteriore’. Vive a Piano di Conca nel Comune di Massarosa.