I post del Sindaco di Viareggio sono tutti assai divertenti: leggendoli si capisce subito e con estrema chiarezza e precisione qual è la sua personalità, le sue passioni, la sua visione della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica.
A parte il gioco del golf e le terme con il loro profumo solfureo, il resto è una incontenibile esaltazione di se stesso. C’è un’irrefrenabile autoconsiderazione che si tramuta in messaggi comunicativi di tipo compulsivo. Non basta indubbiamente bearsi allo specchio e ripetere fino alla noia: “specchio delle mie brame chi è il Sindaco più bravo del reame? Pensa invece di elargire un bel regalo ad amici e conoscenti: il regalo purtroppo è ripetitivo e contiene sempre la glorificazione di sé stesso.
Non che le capacità gli manchino: anzi ce ne sarebbero d’importanti solo se si decidesse a metterle al servizio di una giusta causa. E così nell’ultima esternazione se la prende con il Pd di Viareggio.
Il post è addirittura accompagnato dall’immagine di un cimitero. Immagine di cattivo gusto e provocatoria: anche a questo, però, ci ha da tempo abituato il Signor Sindaco.
Certo si coglie il fastidio, incontenibile invero, per le posizioni che il Pd di Viareggio va assumendo: sulla piscina nuova con tanto di soldi sprecati e gettati alle ortiche; sul belvedere Puccini e sullo schiaffone al patrimonio ambientale, alla storia e alla caratterizzazione data e storicamente definita a partire dall’arrivo delle spoglie del musicista; su via Mazzini; sullo stadio piccolo picciò come un campetto-scuola; sulla via del Mare; sulla ciclovia alla Lecciona; sui pini rasi al suolo al primo accenno d’influenza; sul Piazzone delle meraviglie; con proposte relative ai numerosi problemi sociali e abitativi etc. La lista potrebbe ampliarsi e sicuramente si amplierà ancora.
Perché questo livore contro il Pd e le sue attuali posizioni? In effetti a Del Ghingaro serviva un Pd ai suoi ordini, fedele esecutore dei suoi desiderata. Ma questo Pd, dopo aver subito molte imposizioni e mangiato tanti bocconi amari, alla fine non se l’è sentita più di fare da zerbino al voler possente di padron Sindaco e dopo l’incauto e spettacolare licenziamento d’autorità della sua figura di punta in Amministrazione- la Vice Sindaca Maineri- ha finalmente preso le distanze.
Il Pd viareggino, pure tra mille problemi, compreso quello di una difficile e delicata fase congressuale, sta cercando di ricostruire un profilo valoriate e di rapporto con la città, con le città che il Sindaco non vede e non vuol vedere e che probabilmente non sa nemmeno dove siano e che forma abbiano, con strati sociali che per lui assomigliano agli alieni di Spielberg ma che sono il tessuto prevalente di Viareggio.
La durezza della polemica nei confronti del Pd è dovuta in larga misura all’isolamento politico di questa amministrazione: sia a destra che a sinistra. Gli unici che continuano a sostenerlo sono le decurie Renziane di Miracolo, Forza Italia che con in testa il Sen. Mallegni ha lanciato diversi endorsement e alcuni gruppi che tentano di resuscitare un civismo che di civico ha davvero ben poco.
E l’uomo frigge, visti i tempi incalzanti che inesorabilmente lo avvicinano alla scadenza del mandato. E l’assillo vero, al di là di quello che tenta di nascondere con i suoi raccontini fiabeschi, il vero rovello, il cruccio tormentoso è proprio quello di riuscire a trovare sbocchi percorribili dal punto di vista politico.
Il Pd di Viareggio- ma di più quello regionale e versiliese- certo ha commesso parecchi errori: il più grosso, quello che ha portato alla decapitazione d’autorità di un intero gruppo dirigente locale e al suo commissariamento, è stato senza dubbio pensare possibile e praticabile ‘de condiziona’ Er più, er bullo de l’Ostaria’. Si sono illusi di poter essere considerati alleati e corresponsabili delle politiche amministrative- con le buone maniere, con gli argomenti, con l’educazione e la politica- da parte di colui che si crede il padron del buccellaio.
Il Sindaco Del Ghingaro, tra incarichi vari, raffiche di post, progetti e lavori vari riuscirà forse a fare delle cose per dimostrare che il suo racconto è produttivo ma farà, così, ulteriori danni ad una città che avrebbe bisogno invece, oggi come non mai nel passato, di riscoprire una sua prospettiva e un suo sviluppo. Sviluppo equilibrato e armonico, con priorità ben delineate e sulle quali puntare: riqualificazione e valorizzazione ambientale, utilizzo e investimento sulle strutture esistenti molte delle quali abbandonate all’incuria e al deperimento e, soprattutto, sulla democrazia, partecipazione, coinvolgimento , sui giovani e sulle donne, sulle innovazioni, sulla riqualificazione dei tessuti cittadini , sulla qualificazione delle periferie, sul sostegno alle fasce sociali più deboli e impoveritesi in questi ultimi anni, sul dialogo e sulla ripresa della concertazione con tutti i corpi intermedi… Tutto ciò, però, è alternativo alla visione del nostro iracondo cavaliere.
Comunque il Nostro si metta l’animo in pace: dovrà vedersela con questo Pd viareggino, con una montante insoddisfazione e con forze e soggetti politici, economici, sociali e associativi che non rinunciano a guardare oltre questi 7 anni di quacquerismo civico, di impuntature, di un programma che sta a Viareggio come un granello di sabbia sta a un oceano e a costruire una credibile, forte e unitaria alternativa all’Amministrazione dei cacicchi locali.
INNO DI GARIBALDI: “SI SCOPRON LE TOMBE, SI LEVANO I MORTI; I MARTIRI NOSTRI SON TUTTI RISORTI…..
Niclo Vitelli( 1954) è stato Segretario della Federazione del Pci della Versilia,
Consigliere Comunale e Assessore a Viareggio, Presidente del Festival Pucciniano
negli anni Ottanta e ha fatto parte successivamente del Consiglio di Indirizzo della
Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, Capogruppo del Pci al Comune di
Seravezza e Consigliere dell’Associazione Intercomunale Versilia, Dirigente alle
Relazioni Industriali al Cantiere Navale Sec di Viareggio, responsabile del CTL di
Legacoop nella Provincia di Lucca, responsabile di Lega Pesca Toscana, responsabile
delle politiche concertative di Legacoop Toscana fino al Luglio 2019 e attualmente
ricopre l’incarico di Presidente del Comitato dei Garanti nazionale di Legacoop. Nel
1995 con Pezzini Editore ha pubblicato il Libro ‘C’eravamo tanto amati’, nel Luglio
del 2016 con Edizioni Clichy-Firenze Leonardo Edizioni ha pubblicato il libro ‘Un
bel dì vedremo-Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta’ e
nell’aprile 2021 con Cinquesensi Editore ha pubblicato il libro ‘Hop Frog Futuro
anteriore’. Vive a Piano di Conca nel Comune di Massarosa.